C’è bisogno di spiegare chi è Ellery Queen? No, senza
dubbio. È troppo famoso. Ma Ellery Queen scrittore di spionaggio è una novità
assoluta.
C’era da aspettarselo che prima o poi questo inimitabile
scrittore si sarebbe cimentato nella spy-story.
Naturalmente si tratta di un romanzo di spionaggio sui
generis: Ellery Queen non poteva rifiutare la sua tecnica di grande giallista.
La vicenda ha inizio con un enigma classico: un uomo che
cade dal diciannovesimo piano di un albergo di New York, andando a sfracellarsi
sul cofano di una vettura in sosta.
Suicidio o delitto? Semplice cronaca nera?
Solita «routine» per un episodio che nella vita di una
metropoli ha quasi la cadenza dell’avvenimento giornaliero?
O qualcosa di più?
Le prime indagini rivelano immediatamente che l’enigma è più
complesso di quanto non sembri. L’ambiente nel quale ci si muove è raffinato,
oscuro, ambiguo: un grosso editore, una famiglia disgregata e incanaglita, donne
bellissime e perfino intelligenti.
Può spuntarla un solo poliziotto contro questo mondo?
Ellery Queen ha l’abilità di lasciare in sospeso gli
interrogativi fino in fondo.